Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sono 15 milioni gli italiani per i quali - secondo una stima fatta da Sky Tg24 su dati del ministero della Salute - la seconda dose del vaccino è prevista tra luglio e agosto. Un esercito di potenziali turisti che, però, non sanno ancora se prenotare o meno.
Il nodo da sciogliere è se occorrerà aspettare di aver concluso l’immunizzazione o se, invece, sarà concesso di vaccinarsi anche nel luogo di villeggiatura; un’incognita non da poco per il mondo del turismo, che ha spinto le regioni a incalzare il governo sulla ricerca di una possibile soluzione.
Anche perché, come spiega Il Sole 24 Ore, c’è un altro elemento da tenere in considerazione: le persone potrebbero infatti decidere di rimandare l’appuntamento con la vaccinazione al ritorno dalle vacanze. Una mossa che potrebbe rallentare la tabella di marcia della campagna vaccinale e addirittura rischiare di far ripartire i contagi magari proprio nei luoghi di villeggiatura che, tra l’altro, non sempre sono dotati di presidi ospedalieri in grado di fronteggiare un’emergenza come quella del Covid-19.
Il dossier sul tavolo
Già da alcuni giorni il commissario per l’emergenza Covid-19 Figliuolo ha questo dossier sul tavolo, dal momento che lui stesso ha dichiarato di star pensando a luoghi ad hoc dove poter vaccinare.
Soluzione da trovare in tempi brevi
Una soluzione andrà certo trovata in tempi brevi, anche perché la scelta del governo di spostare la seconda dose del vaccino 42 giorni dopo la prima, superando così il criterio dei 21 giorni, se da una parte consente di raggiungere con la prima dose un numero più elevato di persone, dall’altra allunga i tempi per la chiusura del percorso, con l’inevitabile conseguenza che l’appuntamento con la seconda iniezione cadrà nel cuore delle vacanze estive.
Allo stato attuale, alcune regioni (Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria, Lazio, Umbria, Piemonte ed Emilia-Romagna) stanno convergendo sui 35 giorni di attesa.