Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cinque aeroporti per diciassette voli giornalieri, per spiegare a tutti chi guida la rotta Italia-Stati Uniti. Delta Air Lines sta lucidando le macchine dentro gli hangar per partire alla carica del mercato italiano, “il primo mercato europeo” con tanti saluti ai francesi scivolati al secondo posto.
Cristina Casati, direttore per Italia e Grecia della linea aerea americana (ha preso il timone solo qualche mese fa), lavora per mettere a punto il network del ’25 che porterà il vettore a compiere un altro balzo in avanti sul mercato di casa nostra. In questo intervista Caffè con il direttore emerge chiaramente la forza di Delta, che dalla prossima primavera aprirà le attività in modo pesante anche nel Sud Italia. Dopo aver chiuso il ‘23 con oltre 190 milioni di passeggeri trasportati nella rete mondiale, il vettore manderà presto in archivio l’esercizio 2024 con il traffico passeggeri sempre più vicino a 200 milioni. Con l’Italia nel ruolo di protagonista principale, almeno nel Vecchio Continente.
Casati, dopo soli 6 mesi ora dovrà guidare Delta Air Lines nelle nuove aperture. Preoccupata?
Direi che sono concentrata e so bene che avrò una primavera ’25 molto intensa. Sento la responsabilità del momento. Il prossimo anno la nostra compagnia aumenterà l’offerta posti sull’Italia di un altro 10%. Siamo leader e vogliamo riconfermarci. Avremo voli su Malpensa, Roma, Venezia, Napoli e Catania.
La carta Sud Italia porterà traffico sulle 2 direttrici, ma il resto sarà ancora a trazione incoming?
L’incoming dagli Usa è ancora la fetta di mercato più consistente. Però il giornaliero, da maggio, Catania-New York ci darà grandi soddisfazioni. Siamo certi di questo.
La concorrenza sulla linea Italia-Usa è sempre più agguerrita. Che tipo di mercato ci dobbiamo attendere?
Siamo in tanti su questo mercato e le tariffe delle ultime stagioni hanno premiato le classi medio alte di servizio. Ora stiamo analizzando il pricing con le prenotazioni anticipate e l’alta gamma della business class continua a registrare performance interessanti. Sicuramente la forte concorrenza porterà a una stabilizzazione delle tariffe dopo un periodo di crescita.
Di fronte a questo continuo sviluppo di traffico emerge però la debolezza italica di non riuscire a destagionalizzare l’offerta turistica. Cambierà mai qualcosa su questo fronte?
Gli americani sarebbero disposti a venire nel nostro Paese anche in quella che noi definiamo bassa stagione. Certo, con una stagionalità più lunga si potrebbe immaginare di allungare l’operativo dei voli che prevediamo solo in alcuni periodi dell’anno. Però su alcune mete italiane servirebbe un’offerta ben diversa di hotel e ristoranti, con aperture più flessibili per soddisfare la domanda incoming.
Delta ha messo mano al portafoglio per investire negli scali. Assisteremo anche a un cambiamento dei servizi di terra negli aeroporti?
La compagnia ha investito molto nel servizio tailor made per il business travel. Le nuove sale Delta One, per esempio, negli Usa ospitano anche ristorante e area wellness. Tutto improntato sul premium service per la fascia alta di mercato. Abbiamo anche siglato una partnership per amenities con Missoni. La linea aerea ha investito 12 mld di dollari per alzare il livello del servizio di prima classe. Ora abbiamo la consapevolezza che la fascia alta di mercato darà risultati in aumento ancora per molti anni.
Ora diventerà decisivo il mese di maggio ’25 quando saranno le nuove rotte a dirci se le scelta sono state azzeccate. Il mercato ad alto reddito Italia-Usa dominerà ancora a lungo e Delta Air Lines pare spingersi sempre più verso il Sud Italia.