Il commento del direttore
Remo Vangelista
L'Italia rimane un mercato strategico per l'Ungheria tanto da guardare non a un singolo target ma a un pubblico più ampio. Catturare l'attenzione dei viaggiatori proponendo la destinazione in toto, oltre Budapest, sfruttando punti di forza e di attrattività come l'enogastronomia e il turismo attivo.
"Sono le 2 aree sulle quali vogliamo spingere e formare il b2b italiano", spiega Máté Terjék, responsabile dello sviluppo turistico per l'Italia di Visit Hungary. "C'è bisogno di parlare con gli operatori del settore, l'aspettativa è creare collaborazioni anche con le adv e a settembre organizzare un roadshow nel quale discuteremo con la distribuzione illustrando com'è l'Ungheria oggi, come venderla e cosa vendere".
Sono tre le aree del Paese nelle quali crede l'ente del turismo ungherese per la promozione: Greater Budapest, quindi la capitale e quanto raggiungibile a massimo un'ora di distanza, la regione del lago Balaton e quella montana di Mátra Bükk.
"A oggi siamo percepiti come una meta sicura in quanto Paese dell'Ue con la percentuale più elevata di popolazione pienamente vaccinata", aggiunge Fruzsina Zakariás, deputy ceo di Visit Hungary.