Il commento del direttore
Remo Vangelista
Adesso rischia di rimanere davvero soltanto il brand. Quella di Valtur è stata una parabola discendente vertiginosa e rapidissima e in qualche modo l’affidamento in gestione a Th Resorts dei tre villaggi di Marilleva, Pila e Ostuni, da anni ‘bandiera’ del tour operator, segna la fine di un epoca.
Vero, i tre complessi non erano più di proprietà dopo la cessione lo scorso anno a Cassa depositi e prestiti, ma come nel calcio quando un calciatore bandiera di una squadra cambia definitivamente casacca nei tifosi si crea un vuoto improvviso.
I fatti
È successo tutto in poco più di un mese. Era infatti solo l’inizio di marzo quando le voci che continuavano a rincorrersi su un tracollo di Valtur trova conferma nell’ufficializzazione della richiesta di concordato. Poi gli eventi si sono susseguiti con una rapidità che forse non ha precedenti nel settore. A partire dallo stop alle vendite per l’estate, seguito a breve distanza dal primo divorzio ufficiale: la chiusura del contratto con il Tanka Village, poi passato ad Alpitour, testa di ponte del tour operator nella (breve) era Bonomi.
La gara per i villaggi
Nel mercato si scatena in poco tempo una corsa a rilevare le strutture rese famose proprio dalla bandiera Valtur e tutti i big non nascondono il loro interesse, da Nicolaus ad Alpitour, da Th ad Aeroviaggi, passando per Garibaldi Hotels. La situazione sembra via via precipitare e a breve esce di scena anche il presidente Carlo Gagliardi.
Mentre i villaggi in mano a Cdp vanno ‘all’asta’ per salvare la stagione, i dipendenti escono allo scoperto nel tentativo di mettere in luce un’altra realtà, quella del capitale umano che ancora va avanti e potrebbe fare la differenza nella ricerca di un cavaliere bianco. Anche se appare ormai chiaro che l’intenzione di Investindustrial è liberarsi quanto prima degli asset per poi provare a cercare un acquirente solo per il marchio.
Infine questa settimana il passaggio della gestione dei tre villaggi già citati a Th Resorts.
Manca solamente la parola fine.