Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nonostante le congiunture internazionali e il caro carburante, Veratour si prepara ad affrontare l’estate con fiducia, riaprendo mete restate a lungo in stand-by per il Covid e investendo sulla sicurezza dei clienti.
“Tra luglio ed ottobre – ha annunciato il direttore generale del t.o., Stefano Pompili (nella foto), in un’intervista a Affari&Finanza – riapriranno dopo due anni Kenya, Zanzibar, Messico e la Giamaica”. Ma nella summer 2022 l’Italia resterà un porto sicuro. E a dirlo sono i numeri. “Nel periodo di febbraio l’Italia ha registrato un più 184% di prenotazioni rispetto al 2021, ma ancora un meno 195 rispetto al 2019, per il resto del mondo c’è un meno 47% rispetto al 2019”, ha spiegato al quotidiano.
Gli effetti del conflitto
La guerra ha ritardato la ripartenza, tanto attesa dopo la lunga partesi pandemica. “In questi due anni per noi di Veratour c’è stato un crollo del meno 80%, che tradotto in cifre vuol dire da 252 milioni a 56 milioni”, ha dichiarato Pompili.
La voglia di viaggiare, però, “è tanta” e la speranza dell’operatore è ora di arrivare “nell’area mediterranea a un -30% rispetto al 2019, o magari anche meglio se si dovesse risolvere la situazione internazionale”. Situazione internazionale che, insieme al caro fuel, rischia di far impennare i prezzi dei pacchetti, mettendo in difficoltà gli operatori e scoraggiando i viaggiatori. Un problema cui il t.o. ha deciso di ovviare in questo modo: “Noi abbiamo tolto la voce ‘caro carburante’ che in questo momento fa tremare i polsi – ha concluso il d.g. di Veratour - e facciamo pagare ai nostri viaggiatori una quota assicurativa minima, in modo che il cliente non abbia colpi di scena al momento della partenza”.