Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cauto ottimismo per i mesi a venire ma anche preoccupazione per i dati economici del primo quadrimestre per le imprese del settore. E’ questa l’analisi di Fto, secondo la quale ll fatturato di agenzie di viaggi e tour operator, infatti, fa segnare ancora un -64% a 800 milioni di euro, gli occupati sono il 18% in meno rispetto a tre anni fa (poco sotto i 33mila contro oltre 40mila).
"Le cifre sono ancora fortemente condizionate dalle restrizioni ai viaggi internazionali – commenta il direttore generale Gabriele Milani -, tolte solo a marzo, ma rendono bene l’idea di come sia più difficile per il nostro comparto uscire rapidamente da uno scenario di crisi che ha sommato alla pandemia la guerra e le tensioni geopolitiche. Purtroppo, abbiamo bisogno di tempo e programmazione”.
Secondo il manager la svolta è iniziata da maggio sull’onda del revenge travel: “Bisogna verificare di volta in volta le prescrizioni in termini di sicurezza dei vari Paesi, c’è più incertezza sui piani di volo. Ecco che il professionista del viaggio offre competenze e know-how ancora più preziosi, oggi, per il viaggiatore. Tuttavia, il tempo-pratica si allunga e dunque aumentano i costi degli operatori”.