Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il trasporto aereo vede finalmente la luce. Il comparto “sta uscendo dal baratro” della pandemia e il 2024 sarà un anno di abbondanti profitti per le compagnie aeree, ben oltre le stime iniziali. La buona notizia giunge dal direttore generale della Iata, Willie Walsh, che - tracciando il quadro dei prossimi mesi dell’aviazione all’80esimo Annual general meeting della Iata, in corso a Dubai - ha annunciato utili netti per 30,5 miliardi di dollari. “Non si tratta di un record e rappresenta un margine netto di poco superiore al 3%, ma - ha precisato - considerando dove eravamo solo pochi anni fa, è un risultato importante”.
Per l’anno in corso, l’associazione stima “ricavi record per circa 1 trilione di dollari, tuttavia le spese toccheranno il picco record di 936 miliardi”.
Le connessioni
Sul fronte operativo, le compagnie aeree opereranno complessivamente 39 milioni di voli su oltre 22mila rotte, collegando complessivamente 5 miliardi di persone. “L’aviazione si è ripresa dalla pandemia e sta crescendo in modo redditizio per soddisfare le esigenze delle persone che vogliono volare e spostare merci”, ha sottolineato Walsh, rimarcando il contributo del settore alla crescita dell’economia globale.
Un apporto che Walsh chiede sia riconosciuto dalle istituzioni governative. “I governi che amano guardare al nostro settore per nuove entrate fiscali devono capire che i nostri margini sono molto sottili e raramente guadagniamo il costo del capitale. Quest’anno, i vettori otterranno complessivamente un rendimento del 5,7% sul capitale investito, ben al di sotto del costo medio del capitale, pari al 9%”.
La sfida della redditività
Certo, la tanto attesa ripresa, seppur moderata, è arrivata e, ha rimarcato il d.g. Iata, “dobbiamo celebrare il duro lavoro che ha portato il settore fuori dal baratro”, ma le sfide sono ancora tante e la strada per arrivare a livelli di redditività sostenibile è ancora lunga. “Siamo stretti nella morsa di un ambiente estremamente competitivo, da un lato, e di una supply chain oligopolistica, dall’altra, a cui si aggiunge una regolamentazione onerosa. Ci sono ancora molti ostacoli nella strada del profitto, ma possiamo farcela. Superare questi ostacoli sarà fondamentale per raggiungere una redditività sostenibile, che potrà consentire ai vettori di investire con decisione per soddisfare le esigenze dei clienti, arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 ed espandere la connettività”.