Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si preannuncia una nuova tegola per il trasporto aereo europeo, in particolare per quanto riguarda le tariffe, e arrivano subito le prime reazioni da parte delle categorie coinvolte. Porta infatti la firma di Airlines for Europe e Airport Council International la protesta nei confronti della proposta avanzata dalla Francia di aumentare le tasse aeroportuali quale misura per ridurre il debito statale.
“Se confermato, questo nuovo piano indebolirebbe inavvertitamente la competitività dell'aviazione francese, penalizzerebbe i cittadini e, in ultima analisi, ridurrebbe il contributo economico del settore – è il commento di Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe -. Come abbiamo più volte sottolineato, ogni aumento del 10% della connettività diretta porta a un aumento dello 0,5% del Pil pro capite. Il governo francese preferirebbe de facto il denaro contante alla competitività economica duratura”.
Il warning delle due associazioni mette in evidenzia il rischio che l’impatto non sarebbe solo sul settore dell’aviazione ma sulla stessa economia del Paese, per la quale il trasporto aereo incide in maniera significativa. Inoltre minore potenza economica dei vettori significherebbe riduzione della possibilità di rispondere ai piani di riduzione delle emissioni.
“Qualsiasi aumento delle entrate a breve termine previsto dal governo sarebbe di gran lunga compensato da una riduzione della connettività, da un minore benessere dei consumatori e rallenterebbe gli sforzi di decarbonizzazione dell'aviazione. Deviare fondi dal settore attraverso l'aumento delle tasse significa in ultima analisi meno investimenti in misure cruciali di decarbonizzazione”, conclude Ourania Georgoutsakou, direttore generale di A4E.