Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un nuovo hotel a New York nel 2020 che avrà anche 22 fra ville private e residence dove i residenti potranno accedere ai servizi dell’hotel, fra i quali una grande spa, una piscina indoor da 19,8 metri, una wine library, un jazz club e una cigar lounge nonché un ristorante esclusivo.
È questa la prossima tappa dello sviluppo di Aman Hotels e Resorts secondo il capo delle pubbliche relazioni, Anna Nash. “Al momento sono 32 le strutture aperte nel mondo- dice – e 7 sono in pipeline: la prima ad aprire sarà New York, nel 2020, e a seguire Amanvari in Messico previsto nel 2021. Nel 2022 apriremo Bangkok, nel 2023 tre strutture in Arabia Saudita e una a Miami nello stesso anno; anche quest’ultimo resort metterà a disposizione residenze private”. E una novità nello Utah.
Una pipeline ricca, quindi, che sposta il baricentro del gruppo da destinazioni ‘off the beaten track’, di nicchia, e aree decisamente più turistiche del mondo.
Ma lo ‘stile’ di Aman, assicura Nash, resta sempre lo stesso. “Aman… is a feeling” dice. Il concetto di lusso del gruppo è quello di fornire un servizio eccezionale, grandi esperienze e un design delle strutture che cerca di riprendere in tono minimal l’essenza dei luoghi coniugandolo con il calore di un’accoglienza che consente di coccolarsi, di prendere fiato dal rumore di fondo del mondo.
“Quello che offriamo – dice ancora Anna Nash – è una transformation experience per i nostri ospiti, che consenta loro di lasciare le nostre strutture cambiati, migliorati da emozioni straordinarie”.
Una delle nuove esperienze straordinarie sta per nascere: Aman sta per potenziare la sua struttura in Utah, l’Amangiri Canyon Point, con l’apertura nel mese di aprile 2020 del Camp Sarika, un campo tendato nel deserto americano.