Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un gigante che non rinuncia a crescere e che sa guardare in tutte le direzioni. Nonostante i suoi 1,49 milioni di camere lo rendano il gruppo alberghiero più grande del mondo, Marriott International continua a ideare nuovi piani di sviluppo in ciascuna delle fasce di mercato presidiate, da quella midscale alla leisure, dal segmento lusso a quello dei soggiorni lunghi.
Oltre mezzo milione di camere in pipeline
Le cifre parlano chiaro: sono quasi 547mila le camere che si sono aggiunte alla pipeline globale alla fine del secondo trimestre di quest’anno, con il 48% dei progetti già in costruzione o in attesa di conversione. Il gruppo prevede che, tra quest’anno e il 2025, ai suoi trenta brand verranno aggiunte da 230 a 270mila camere nette, con un cagr netto di camere compreso tra il 5 e il 5,5% circa.
La fascia media
Per quanto riguarda i brand di fascia media, l’obiettivo nel triennio è di attuare programmi di sviluppo ‘personalizzati’ per ogni area, sulla base delle esigenze della clientela, che variano da regione a regione. A oggi, ad esempio, Marriott ha completato l’acquisizione del portafoglio di marchi City Express nella regione dei Caraibi e dell’America Latina e, per quanto riguarda Stati Uniti e Canada, ha dato vita al marchio per i soggiorni prolungati StudioRes.
Per l’Europa, invece, il colosso dell’hospitality mondiale ha in serbo il nuovo brand Four Points Express by Sheraton, che verrà esteso anche a Medio Oriente e continente africano. Altro marchio per i soggiorni lunghi appena annunciato è Apartments by Marriott Bonvoy.
Lo sviluppo dell'upper level
Anche gli indirizzi luxury, spiega HotelsMag, sono destinati ad aumentare, consolidando per il gruppo una posizione di leadership che già esiste, grazie ai quasi 500 alberghi aperti, che rappresentano una quota del 17% del mercato globale. In pipeline, nei prossimi anni, ci sono comunque altre 225 proprietà upper level.
“La nostra strategia – sintetizza Anthony Capuano, presidente e ceo di Marriott International – è di offrire ai consumatori di tutte le regioni del mondo i migliori brand disponibili; vogliamo attrarre e fidelizzare gli ospiti e presidiare il maggior numero di location possibili”.
“Alla fine del secondo trimestre – aggiunge – il 7% di tutti gli hotel mondiali porta una delle nostre insegne e il 19% di tutte le camere in costruzione sono nella nostra pipeline". Cifre straordinarie, certo, ma che secondo Capuano non fanno altro che “renderci pronti a impossessarci di una quota di mercato ancora maggiore”.