Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per il trasporto aereo al momento la situazione non si può più solamente definire drammatica, come ha avvisato con grande preoccupazione la Iata nelle ultime stime, ma anche ora di grande confusione e di mancanza di prospettive certe. E tutte le principali compagnie stanno progressivamente scegliendo la via della navigazione a vista e dello stop alla programmazione a breve e medio termine, dopo settimane passate a rivedere rotte e frequenze in continuazione.
Lufthansa
Che la situazione si stesse facendo confusa lo aveva spiegato chiaramente Steffen Weinstok, senior director sales Italia&Malta di Lufthansa nel corso del talk show moderato dal direttore di TTG Italia Remo Vangelista durante TTG Travel Experience: “Per la programmazione siamo totalmente e completamente dipendenti dalla politica, le nostre scelte dipendono solamente dalle decisioni dei Governi”.
British Airways
Un esempio lampante di questa situazione è quanto sta avvenendo nelle ultime ore in Gran Bretagna alla vigilia di un lockdown che fermerà tutti i viaggi leisure. British Airways insieme alla controllante Iag aveva da poco annunciato i disastrosi ed inevitabili risultati economici, accompagnandoli con l’annuncio della riduzione al 30 per cento dell’offerta in inverno: ora i piani dovranno essere ulteriormente rivisti perché il divieto imposto dal Governo di Boris Johnson azzererà ulteriormente il traffico.
Ryanair ed easyJet
Una situazione che preoccupa anche i due big del low cost, direttamente interessati da questo stop di un mese: easyJet e Ryanair si preparano a rivedere i piani con il ceo del vettore irlandese Michael O’Leary che ha già tuonato contro le ultime decisioni e minacciato che questa volta per i passeggeri non arriveranno rimborsi per i voli cancellati. E easyJet Holidays, che aveva in programma migliaia di partenze, spera nella possibilità che i clienti si accontentino di spostare le partenze.
Klm
Emblematico anche il caso di Klm: il vettore olandese si è visto mettere l’altolà al piano di ristrutturazione necessario per avere i fondi governativi per affrontare i prossimi difficili mesi e dovrà ora tornare a trattare con i sindacati per rendere il taglio costi più consono alle richieste dello stato.
Alitalia (ma non solo)
Piccoli esempi di come l’inverno è destinato a creare ancora grandi complicazione e affanni, vista anche la continua estensione della pandemia. E l’Italia? La lentezza nel portare avanti il processo di creazione della nuova Alitalia ne è un chiaro esempio. Per non parlare poi, nel piccolo, del caso della continuità territoriale con la Sicilia negli aeroporti di Comiso e Trapani. Partenza prevista 1 novembre, ma tutto rinviato, almeno a dicembre. La causa? Prenotazioni prossime allo zero, i Dpcm fanno paura.