Mario Draghi e il turismo:le attese del comparto

Il Governo guidato da Mario Draghi si prepara a raccogliere un’ampia e variegata maggioranza in Parlamento. Il suo principale compito sarà rimettere in moto il comparto produttivo: proprio per questo sono alte le attese del mondo del turismo, uno dei comparti che ha pagato (e continua a pagare) il prezzo più alto per il Covid.

Una prima rassicurazione è arrivata dalle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte del presidente del Consiglio incaricato, che ha parlato del turismo come di un settore “al centro della ripartenza nazionale”. Proprio su questo passaggio si è soffermato il plauso della presidente di Fiavet Nazionale Ivana Jelinic, che ha aggiunto: “Mi auguro che questo sia una prospettiva realistica  per un settore trainante per l’Italia che occupava, prima di questo crollo verticale avuto con la pandemia, il 13% del nostro Pil. Un settore totalmente fermo, in cui sono coinvolti, anche per indotto, moltissimi lavoratori”.

“Le dichiarazioni sul Turismo del professor Draghi, prossimo Premier, dimostrano, finalmente, una forte sensibilità verso il settore”: al plauso si unisce Massimo Caputi, presidente Confindustria-Federterme. Che al nuovo esecutivo chiede “occupazione ed investimenti con una governance mirata e concentrata”. E aggiunge: “la Cassa Integrazione va assolutamente sostituita con strumenti più adeguati, come il potenziamento e la semplificazione mirata al turismo del Fondo Nuove Competenze. Inoltre, il Bond Turismo ventennale, strumento di lungo periodo che consente gli investimenti, non è più rinviabile”.

“Un ministero per il Turismo”
Un dicastero dedicato per il settore. È questa invece la richiesta che è arrivata da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.

“Chiediamo che il nuovo Governo dia il via ad un processo che conduca in tempi brevi ad una revisione del modello di governance, affidando la regia delle politiche nazionali ad un Ministero con competenze specifiche e dotato di adeguate risorse” ha affermato Bocca.

Filo comune a tutte le richieste, coinvolgere il turismo nel processo di ripresa del Paese, considerando sia i posti di lavoro sia il fatto che si tratta di “un comparto che non delocalizza - come mette in luce ancora Jelinic -, che fa crescere con sviluppo sostenibile il Paese e ne preserva la cultura e il patrimonio”.

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