Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Se riusciamo a fare quello che ci siamo proposti l’azienda sarà completamente trasformata nei prossimi due anni. Anche grazie alla grande metamorfosi tecnologica in arrivo”.
Così Gabriele Burgio, presidente del gruppo Alpitour World, conclude l’intervista rilasciata a Capital, nella quale racconta la rivoluzione dell’azienda sotto la sua guida, passata dal solo tour operating a rappresentare una forza nel turismo italiano, unendo l’alberghiero, una compagnia aerea e ampliando il raggio d’azione con numerose acquisizioni.
Alla domanda su quali siano le attese per il 2024, il presidente di Alpitour non nasconde alcuni “fattori negativi”, come gli scontri a Gaza che “hanno allontanato tante famiglie dall’Egitto”, l’incertezza sul dollaro, il caro carburante e “l’aumento generalizzato dei prezzi legato all’inflazione” che ha frenato il cliente invernale, orientato a destinazioni più lontane. “Tutto ciò – afferma – ha fatto sì che nel 2024 si sia attenuata quella che potremmo definire la follia del 2023”.
In generale, spiega il presidente, oggi “c’è più last minute e quindi c’è ancora molto di prenotabile. In linea di massima, c’è meno eccitazione, eccetto nella nostra catena di vacanze e alberghi di lusso dove il 90% dei clienti è straniero”. Sul lato outgoing, sottolinea, “siamo sempre alla ricerca di destinazioni. Per il prossimo inverno proponiamo Cartagena in Colombia, che sarà raggiungibile direttamente con un volo Neos, e un’altra destinazione dove siamo già presenti e torneremo a investire è la Repubblica Dominicana, favorita da un governo molto proattivo e moderno: sono stati i primi a riaprire dopo il Covid. Qui lanciamo Miches, dove sta sorgendo un nuovo polo turistico con l’obiettivo di aprire sempre nuove destinazioni e portare sostegno alla popolazione locale attraverso uno sviluppo responsabile del turismo. In programma c’è anche una nuova apertura nel Sud del Madagascar. Si tratta di un progetto in un territorio vergine che stiamo seguendo assieme al governo locale, ma richiede tempi molto più lunghi, diciamo almeno tre anni”.
Fondamentali gli asset alberghieri e il loro posizionamento in fascia alta con il brand VRetreats. “Ci piacerebbe arrivare ad averne 12 – dice Burgio -. Oggi ne abbiamo già otto e altri due hotel sono alla firma per l’acquisto”.